Altra Quota cerca nuovi orizzonti sulle montagne dell’arco alpino. Non per sognare le meravigliose vette incontaminate ma per restare vicino a quelle minacciate che rischiano di scomparire. Quelle che vedono i propri ghiacciai ritirarsi o distaccarsi. Quelle dove gli alberghi e impianti di risalita valgono più degli ecosistemi, che vengono sterminati per fare largo a paesaggi antropizzati.
Un festival che si propone come un luogo di ritrovo e riflessione a partire dalla crisi climatica in atto, il quadro dove vivono tutte le altre crisi: da quella sanitaria a quella energetica alle guerre per le risorse, tutte tra loro interconnesse e sinergiche. Non una minaccia futura ma un’urgenza da affrontare ora, in un presente di pratiche altre, collettive e condivise, lontana dalle non soluzioni che comprendono grandi opere inutili e dannose, accentramento e saccheggio delle risorse e monopoli nelle mani del capitale.
Nasce un percorso che vuole rappresentare uno spazio a livelli variabili, animato da quei movimenti ed organizzazioni che ritengono che il tempo della difesa dell’ambiente, come presupposto imprescindibile per la costruzione di una giustizia ambientale e climatica, sia qui ed ora.
Per quasi dieci anni, l’OltrEconomia ha saputo portare alla cittadinanza trentina quella visione critica, ma sempre propositiva, dell’economia che mancava e di cui si sentiva il bisogno. Il festival era nato grazie alla volontà dei comitati per l’Acqua Bene Comune, che avevano animato il vittorioso referendum nel 2011, di mettere in comune i fondi referendari per organizzare un festival indipendente e partecipativo. Gli ultimi trascorsi sono stati anni intensi, caratterizzati da conflittualità e l’esacerbarsi di paradigmi sociali ed economici che hanno segnato il mondo intero e le comunità in resistenza, fra cui la nostra. Abbiamo dunque deciso di prenderci un momento di riflessione, per ripensare e rigenerare quei modelli partecipativi e quei contenuti innovativi e trasversali che sono la linfa vitale di un festival indipendente e autogestito che si interroga, si confronta e ambisce a creare pratiche nuove e comuni per una trasformazione dell’esistente. Beni comuni, territori e comunità in movimento sono sempre stati il fulcro di queste riflessioni collettive che sentivano però la necessità di aggiornarsi alle sfide del presente. Altra Quota raccoglie quel portato politico e culturale e lo rimette al centro. Il tema dell’acqua sarà ancora una volta uno dei fili comuni, in un momento in cui la siccità che sta attraversando i nostri territori rispecchia la gravità della crisi climatica in atto. Altrettanto centrale sarà il nodo dei diritti e dei difensori dell’ambiente, sempre più attaccati in Italia e nel mondo per il coraggio di mettere in discussione, con i propri corpi e pratiche, un sistema economico estrattivista che distrugge i territori a discapito della società tutta. Un sistema che vuole zittire il dissenso, marginalizzare chi non si rassegna ma che nonostante tutto continua a lottare per un mondo più giusto per tutti.
Bar, chioschi e pizzeria. Ma anche workshop, presentazioni di libri, dibattiti, conferenze, musica e proiezioni arricchiscono le quattro giornate che ci attendono al Parco Santa Chiara di Trento.
Il 18 maggio 2023 la conferenza “Acqua, tra siccità e diritti” inaugura la quattro giornate del Festival d’Altra Quota. Acqua, specie per chi vive il nostro territorio, è soprattutto montagna e difesa dei fragili ecosistemi alpini e dolomitici. Così la montagna diventa lo snodo fra movimenti, politica e cultura del territorio. Seguendo il filo blu dell’acqua, Vanda Bonardo presidente di CIPRA Italia e di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Corrado Oddi, referente del Tavolo di Lavoro sulla Siccità del Forum Italiano di Movimenti per l’Acqua e Simona Savini attivista di Greenpeace e animatrice della campagna Agricoltura ci aiutano ad animare uno spazio politico e di partecipazione a partire dal nostro bene comune più prezioso, preparandoci ad una stagione calda, tra mobilitazioni ed emergenze.
Sullo sfondo di una crisi ecologica ed energetica epocale nuovi modelli di sviluppo mirano a ridefinire radicalmente gli spazi rurali e le pratiche produttive. “Conflitti e crisi ecologica. Il neocolonialismo nella culla del capitale” è il tema della giornata di venerdì 19 aprile. Progetti di morte e di controllo delle risorse a cui si oppone la lucha por la vida di centinaia di comunità indigene in mobilitazione permanente per difendere i propri territori e la loro stessa esistenza. La delegazione di Ya Basta Edi Bese, di ritorno dalla grande carovana “El Sur Resiste”, ci racconta delle comunità del sud-est messicano che stanno mettendo in rete le proprie lotte e resistenze contro il Tren Maya, del Proyecto Integral Morelos, del Corredor Interoceanico, una delle aggressioni capitaliste più violente della storia della regione. Con lo storico Gabriele Proglio e le ricercatrici Alice Dal Gobbo e Maura Benegiamo cerchiamo di comprendere questi processi, riflettendo al contempo sulla mai arrestata avanzata del modello coloniale estrattivista. Durante la serata verrà proiettato “Oltre i bordi” l’ultimo documentario di Simone Brioni e Matteo Sandrini prodotto da 5e6 film. Una narrazione dell’Africa orientale italiana degli anni ’30 che intreccia le riflessioni personali e la storia collettiva, condivisa da colonizzatori e colonizzati,
Cosa si nasconde dietro a un evento che durerà pochi giorni ma che lascerà ferite sul territorio per gli anni a venire? Le Olimpiadi invernali Milano – Cortina 2026 sono il cuore di una giornata, quella di sabato 20 maggio, in cui la montagna la fa da protagonista, tra turismo di massa, antropizzazione selvaggia e speculazione. In un dibattito accompagnato da Duccio Facchini, direttore di Altreconomia, Roberta de Zanna, consigliera comunale di Cortina Bene Comune e i movimenti che lottano per la giustizia climatica e sociale riflettiamo su come la kermesse olimpica sia diventata il pretesto per sviluppare decine di progetti milionari, impattanti sull’ambiente e le comunità che li subiscono. Mentre i tagli alla spesa pubblica si accaniscono sul welfare, istruzione e sanità, le risorse pubbliche vengono saccheggiate con la complicità di scellerate decisioni politiche che ancora una volta ripropongono ricette a base di commissari, grandi opere da costruire “in emergenza” e privatizzazioni dei beni comuni.
La giornata conclusiva ritorna ad abbracciare il territorio, rimettendo al centro la questione locale e le alternative del presente. Dalla Sloi alle Università, passando per una rete idrica obsoleta che ha bisogno di essere rivista. Workshop e dibattiti che culminano in una plenaria finale aperta a tutti, un momento di convergenza per ricreare dal basso spazi democratici di confronto per immaginare insieme nuovi orizzonti comuni. E a proposito di convergenza, non poteva mancare un momento dedicato al Dolomiti Pride, con conferenze sul tema per dare visibilità alle persone LGBTQIA+ e a tutte le istanze di libertà, autodeterminazione, inclusione e uguaglianza, rivendicando i valori di antifascismo, antirazzismo e antisessismo e continuando a lottare per una società più libera e giusta per tutte le minoranze oppresse.
Il Festival d’Altra Quota cerca di ridurre il più possibile il proprio impatto sull’ambiente
Non trovate acqua in bottiglia ma solo quella che sgorga gratuitamente e per tutti dalle fontane del parco. Durante l’evento utilizziamo bicchieri, piatti e stoviglie riutilizzabili e, quando non è possibile, optiamo per il materiale compostabile. Ci impegniamo per rispettare la raccolta differenziata dei rifiuti, allestendo nel parco diversi punti ad hoc. Proponiamo cibo vegetariano e vegano, prestando attenzione anche al biologico e al km 0. Durante l’evento vengono distribuiti gratuitamente posacenere portatili per disincentivare la dispersione di mozziconi di sigaretta nel parco.
L’Altra Libreria ci aiuta ad aggiornare la nostra cassetta degli attrezzi per interpretare al meglio le sfide del presente e prepararci ad affrontare quelle future. Abbiamo selezionato con cura una ricca collezione di volumi provenienti da case editrici indipendenti, per sviluppare sapere critico e sostenere le libere produzioni. Gruppi di lettura e presentazioni si alternano durante i giorni del Festival: dai movimenti territoriali alla Palestina occupata raccontata ai più piccoli, che trovano anche una sezione dedicata tutta per loro.
Che festival sarebbe senza la musica? Terminati dibattiti e laboratori, Altra Quota vuole dare spazio a nuovi momenti di convivialità. Giovedì 18 maggio la Piccola Orchestra MDM propone, sempre con un fondo di ironia, un cantautorato in viaggio tra la vecchia scuola italiana e le tradizioni mediterranee, sonorità a volte intime e riflessive, a volte scanzonate e noncuranti del buoncostume. Sabato 20 maggio, con i Balkan Bazar la tradizione balcanica si ubriaca in psichedeliche sonorità rock per un viaggio musicale dalle mille sfumature. Domenica 21 maggio chiusura in bellezza con il Duo De André, un’appassionante narrazione fatta di musica e parole per incontrare e riscoprire Fabrizio De André attraverso i suoi più grandi capolavori.
Organizzare un festival è bellissimo, ma comporta molto lavoro. Per questo il contributo di tutti è importante, anche solo per un giorno o qualche ora. Il festival è autofinanziato e si regge completamente sul lavoro volontario. Per collaborare con il Festival d’Altra Quota, aiutare con le mansioni o proporre nuovi laboratori è possibile partecipare all’assemblea di venerdì 21 aprile.
Il Festival d’Altra Quota si trova su Instragram e Facebook e diffondono tutte le novità pubblicate sul sito www.oltreconomia.info, compreso il programma ufficiale. Siamo raggiungibili alla mail info@oltreconomia.info